in Italia

L’Italia ha scarcerato e rimpatriato il carnefice libico ‘Almasri’

La liberazione da parte dell’Italia di Njeem Osama Elmasry Habish, numero uno della polizia giudiziaria libica accusato di crimini contro l’umanità, è diventato un caso internazionale.

Njeem Osama Elmasry Habish  ( detto anche Almasri) su cui pendeva un mandato di arresto della CPI, è stato arrestato a Torino domenica 19 gennaio. Martedì sera è stato rilasciato e riportato con un aereo dell’aeronautica militare a Tripoli, dove è stato accolto da festeggiamenti.

Un errore procedurale avrebbe portato la Corte di Appello di Roma a disporre con ordinanza l’immediata scarcerazione dell’uomo. In particolare non ci sarebbe stata la  comunicazione preliminare da parte della Digos al ministero della Giustizia.

Oltre alla scarcerazione Almasri è stato anche rimpatriato. L’ordine di espulsione delle persone che erano con il carnefice, che non erano inseguiti dal mandato della CPI, è ricaduto anche sullo stesso Almasri che gli ha permesso di volare a Tripoli.

La Corte Penale Internazionale in un comunicato del 22 gennaio ha dichiarato che Roma era stata messa al corrente dell’arresto e che poteva superare “l’irritualità”.

La stessa Corte chiede all’Italia le motivazioni della scarcerazione del generale libico Njeem Osama Almasri Habish, avvenuta  “senza preavviso o consultazione”.

Come spiega il giornalista giudiziario del Foglio, Ermes Antonucci, Nordio avrebbe potuto chiedere alla procura generale di Roma l’arresto del criminale, attivando una nuova procedura. Ciò non è avvenuto.

Le opposizioni chiedono al ministro Nordio di andare in Parlamento e di riferire urgentemente su quanto è accaduto.

“Il rilascio di Almasri è una vergogna nazionale e quello di Nordio non è stato un errore procedurale, ma un’omissione che ha consentito a un criminale di fuggire su un aereo di Stato. Il Falcon dei servizi può decollare solo con l’autorizzazione di Palazzo Chigi” ha dichiarato Angelo Bonelli di Europa Verdi. 

L’informativa del ministro Piantedosi 

Giovedì il ministro degli Interni Matteo Pianteso in un’informativa al Senato ha affermato che Najeem Osema Almasri Habish è stato rilasciato nella serata del 21 gennaio “per poi essere rimpatriato a Tripoli, per urgenti ragioni di sicurezza, con mio provvedimento di espulsione, vista la pericolosità del soggetto.”

Il governo ha comunque dato la disponibilità a rendere un’informativa di maggiore dettaglio sul caso in questione.

Memorandum Italia- Libia

Quello che si poteva fare, non si è fatto. Molti commentatori  ritengono che ci sia stata  una volontà politica legata alla cosiddetta realpolitik. La  vicenda si inserisce nell’ambito delle relazioni tra Italia e Libia, in particolare con il Memorandum Italia- Libia siglato nel 2017 con il governo Gentiloni, rinnovato nel 2023 automaticamente per altri tre anni.

L’accordo prevede il sostegno italiano alla cosiddetta guardia costiera libica, attraverso fondi, mezzi e addestramento. La guardia costiera intercetta uomini, donne e bambini in mare e li riporta in Libia nei centri di detenzione, dove le persone vengono sottoposte a trattamenti inumani e degradanti, vengono abusate e uccise.

Per accedere a tutti i contenuti del blog, abbonati.