Venerdì, per il terzo giorno consecutivo, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro una torre di guardia utilizzata dalle forze di peacekeeping dell’ONU nel Libano meridionale, ferendone due persone, ha riferito una fonte dell’ONU.
Il ministro libanese ha confermato il fuoco israeliano su Unifil e il ferimento di due peacekeeper.
Le basi italiane della missione Unifil nel sud del Libano sono state nuovamente prese di mira dall’esercito israeliano.
Giovedì mattina un carro armato israeliano aveva sparato verso una torre di osservazione presso il quartier generale dell’UNIFIL a Naqoura, ferendo due peacekeepers.
In merito ai fatti accaduti giovedì, un comunicato dell’ambasciata israeliana in Italia ha fatto sapere che Israele ha avviato un’indagine sull’incidente che ha coinvolto il contingente UNIFIL nel sud del Libano, confermando il proprio impegno a fare tutto il possibile per evitare di colpire le forze ONU e i civili non coinvolti nel conflitto.
La nota afferma anche le forze israeliane, nel corso delle operazioni, hanno ripetutamente chiesto all’UNIFIL di spostarsi più a nord per evitare di essere coinvolte nei combattimenti, ma queste richieste non sono state accolte.
L’esercito israeliano (l’IDF) ha dichiarato che “Hezbollah opera all’interno e in prossimità delle aree civili nel Libano meridionale, comprese le aree vicine alle postazioni UNIFIL”.
“L’IDF opera nel Libano meridionale e mantengono comunicazioni di routine con l’UNIFIL. Le truppe dell’IDF hanno operato nell’area di Naqoura, accanto a una base UNIFIL. Di conseguenza, l’IDF ha ordinato alle forze ONU nell’area di rimanere in spazi protetti, dopodiché le forze hanno aperto il fuoco nell’area” ha aggiunto l’IDF.
Il ministro Crosetto: “Noi siamo in Libano e ci rimaniamo”
“Non saremo mai noi che ci spostiamo perchè qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci. Noi siamo lì e ci rimaniamo, con la forza del mandato delle Nazioni Unite”. Lo ha ribadito il ministro della difesa Guido Crosetto dopo gli attacchi israeliani alle basi italiane delle missione Unifil in Libano. “Giovedì – ha aggiunto Crosetto dal Kosovo dove è andato a far visita ai militari italiani – ho risposto a Israele che ci diceva spostatevi, che l’ Italia non prende ordini da nessuno”.
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