Oggi è l’Election Day. Quasi tutti i sondaggi rivelano che l’attuale vice-Presidente Kamala Harris e l’ex Presidente Donald Trump siano pari.
Trump supera Harris su questioni chiave come l’economia (+8 Trump), l’inflazione (+7 Trump) e l’immigrazione al confine tra Stati Uniti e Messico (+10 Trump), mentre Harris mantiene il suo vantaggio sul tema dell’aborto (+15 Harris) e sulla difesa della democrazia americana (+6 Harris).
La parità tra i due candidati è anche nei sette stati-chiave quali il Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Arizona e Nevada. In questi stati in bilico, dove l’elettorato non è schierato né con il Partito Democratico né con quello Repubblicano, si è concentrata la campagna elettorale dei due candidati.
Harris e Trump hanno concluso le loro campagne in Pennsylvania e Michigan. Sono questi due stati che decideranno l’esito delle elezioni. La Pennsylvania detiene 19 voti e il Michigan 15 voti. Per diversi decenni, il Michigan ha fatto parte dei cosiddetti stati “blue wall” (democratici) Nel 2016 Trump ha invertito la tendenza e poi nel 2020 è stato preso nuovamente dai democratici con Biden.
Come funziona il voto americano
Gli americani votano il nuovo presidente e vice presidente degli Stati Uniti il martedì successivo al primo lunedì del mese di novembre, il cosiddetto election day.
L’elezione del presidente Usa è indiretta. Infatti i cittadini americani vengono chiamati a votare i Grandi Elettori di ciascuno Stato che a loro volta voteranno il candidato.
I grandi elettori, eletti sulla base del suo esplicito sostegno a uno dei candidati alla Casa Bianca, sono in tutto 538. Il candidato presidente per avere la certezza di essere eletto deve conquistare almeno 270 grandi elettori.
Quando sapremo il vincitore?
Dipende. Alcuni stati potranno elaborare i risultati in modo rapido, per altri potrebbe essere un processo lungo, soprattutto se c’è un gran numero di schede anticipate e per corrispondenza che vengono conteggiate la sera dopo quelle espresse di persona.
Il 20 gennaio 2025 è previsto il giuramento del o della presidente fuori dal Campidoglio degli Stati Uniti a Washington DC dal giudice capo della Corte Suprema.
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