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La Russia ritira l’esercito, ma non abbandonerà le basi in Siria

La Russia sta ritirando il suo esercito dalle linee del fronte nel nord della Siria e dagli avamposti sui Monti Alawiti, ma non abbandonerà le sue due basi principali nel Paese dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad , hanno detto alcuni funzionari siriani a Reuters.

Immagini satellitari sembrano confermare il ritiro delle truppe russe dalla Siria.

La fine del regime di Hassad ha messo in discussione il futuro delle due basi russe in Siria: la base aerea di Hmeimim a Latakia e la base navale di Tartous.

Fonti militari siriani in contatto con la Russia hanno dichiarato a Reuters che Mosca sta ritirando le sue truppe dalle linee del fronte, alcuni equipaggiamenti pesanti e alti ufficiali siriani. Alcune attrezzature verranno rispedite a Mosca, così come ufficiali di grado più elevato dell’esercito di Assad, ma l’obiettivo in questa fase è di riorganizzarsi e ridistribuirsi in base agli sviluppi sul campo.

Il Cremlino dopo la caduta di Assad sta cercando di garantire il futuro delle sue principali basi militari in Siria, stringendo rapporti con la nuova leadership ribelle del Paese.

Un alto funzionario ribelle vicino alla nuova amministrazione ad interim ha dichiarato a Reuters che la questione della presenza militare russa in Siria e gli accordi passati tra il governo di Assad e Mosca non sono in discussione.
“È una questione che sarà oggetto di colloqui futuri e l’ultima parola spetterà al popolo siriano”, ha affermato il funzionario, aggiungendo che Mosca ha predisposto dei canali di comunicazione.

L’importanza delle basi militari per Mosca

Le basi in Siria sono parte integrante della presenza militare russa nel mondo: la base navale di Tartous è l’unico polo di riparazione e rifornimento russo nel Mediterraneo, mentre Hmeimim è un importante punto di riferimento per le attività militari e mercenarie in Africa.

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