Mercoledì la commissione Giustizia del Senato ha dato il via libera al disegno di legge a prima firma Varchi, che introduce il reato universale di maternità surrogata. Il testo, dopo che è stato approvato alla Camera lo scorso anno, passerà in votazione al Senato.
In commissione sono stati bocciati tutti gli emendamenti dell’opposizione, ma anche uno della Lega che proponeva l’inasprimento delle pene fino a 10 anni di carcere e fino a 2 milioni di euro di multe.
In Italia la maternità surrogata è già vietata con una pena fino a 2 anni di reclusione, tuttavia la nuova proposta di legge della destra estende il reato anche se commesso all’estero.
La maternità surrogata
La maternità surrogata è una pratica in cui una donna porta avanti la gravidanza per conto di un’altra coppia che non può avere figli, e si impegna a consegnare il nascituro. La donna esterna alla coppia può provvedere solo alla gestazione, o al concepimento dell’embrione con l’apporto o meno del materiale genetico della coppia.
In Italia la legge n.40 del 2004 ha reso illegale la pratica della maternità surrogata. In particolare l’articolo 12 co. 6, parte seconda, incrimina e punisce con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da € 600.000 a € 1.000.000 «chiunque, in qualsiasi forma, realizza organizza o pubblicizza … la surrogazione di maternità».
Dove è consentita la maternità surrogata
L’associazione Luca Coscioni ha pubblicato un dossier che prende in esame 268 paesi, analizzandoli nel dettaglio e fornendo una mappatura delle varie legislazioni nazionali.
Dalla ricerca è emerso che sono 65 gli Stati che prevedono l’accesso alla gravidanza per altri, in forma solidale oppure in entrambe le forme (quindi sia commerciale che solidale) attraverso una legge nazionale.
Nello specifico gli Stati in cui si può accedere alla GPA nella sua sola forma solidale, ai sensi di una specifica legge nazionale, sono:
- Europa (6): Cipro, Grecia, Macedonia del Nord, Portogallo, Regno Unito e Ucraina
- Africa (2): Benin e Repubblica Sudafricana
- Oceania (9): Nuova Zelanda e 8 Stati australiani (Australia Meridionale, Australia Occidentale, Canberra, Nuovo Galles del Sud, Queensland, Tasmania, Territori del Nord e Victoria)
- Asia (4): India, Kirghizistan, Thailandia e Vietnam
- America (14): Cuba, Uruguay, 8 Province canadesi (Alberta, Columbia britannica, Isole del Principe Edoardo, Manitoba, Nuova Scozia, Ontario, Saskatchewan, Terranova e Labrador) e 4 Stati degli Stati Uniti d’America (Louisiana, Michigan, Nebraska e Virginia).
Ci sono 36 Stati che, pur in assenza di una legge, considerano ammissibile e accessibile la pratica.
“Come Associazione Luca Coscioni abbiamo formalmente segnalato a tutte le Ambasciate degli Stati esteri che disciplinano la gravidanza per altri la gravità della proposta Varchi: questi Paesi in cui la Gestazione per altri è legale e normata, infatti, se la legge dovesse entrare in vigore, vedrebbero gravemente minacciata la loro sovranità statale senza alcun fondamento giuridico”, ha dichiarato Filomena Gallo, avvocata e segretaria Associazione Luca Coscioni.
“La proposta di estendere la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità anche se praticata all’estero si scontra infatti con l’attuale orientamento delle giurisdizioni italiane e sovranazionali che riconoscono il diritto superiore del minore a vedere trascritto il proprio atto di nascita formato all’estero, senza che il percorso di GPA venga considerato reato se effettuato in un Paese in cui è legale” ha continuato.