in venezuela

Il giuramento farsa di Nicolás Maduro

Venerdì Nicolas Maduro ha giurato per il suo terzo mandato, dopo aver sovvertito il risultato elettorale.

Il palazzo legislativo del Venezuela, dove Maduro ha prestato giuramento, è sorvegliato da polizia, militari e ufficiali dell’intelligence.

Le autorità hanno chiuso i confini con la Colombia per tre giorni. Lo ha annunciato il governatore locale, che denuncia un “complotto internazionale” per “rovesciare” il presidente, la cui rielezione viene contestata da molte cancellerie occidentali e latinoamericane.

Il 28 luglio 2024, poche ore dopo la chiusura dei seggi,  le autorità elettorali fedeli al partito al governo,  hanno dichiarato Maduro vincitore, ma a differenza delle precedenti elezioni presidenziali, non hanno mai fornito conteggi dettagliati dei voti. L’opposizione, nel frattempo ha fornito prove che mostrano che González ha vinto con il doppio dei voti di Maduro.

La condanna globale per la mancanza di trasparenza ha spinto Maduro a chiedere all’alta corte del paese, anch’essa piena dei suoi fedelissimi di partito, di verificare i risultati delle elezioni. La corte ha ribadito la vittoria di Maduro senza fornire prove esaustive e ha incoraggiato il consiglio elettorale a pubblicare i conteggi dei voti.

La vittoria farsa di Maduro ha scatenato l’indignazione internazionale e le proteste nazionali. Il governo ha risposto arrestando più di 2.000 dimostranti e incoraggiando i venezuelani a denunciare gli avversari del partito al governo. Più di 20 persone sono state uccise durante i disordini e molti dimostranti hanno riferito di essere stati torturati in custodia.

Nonostante la repressione, giovedì  centinaia di manifestanti anti-Maduro sono scesi in piazza a Caracas, tra questi c’era anche la leader dell’opposizione Maria Corina Machado, successivamente trattenuta dalle forze di sicurezza e poi rilasciata.

Nel giorno del giuramento non sono mancate le condanne dai leader europei.

” Ridate il Venezuela  al popolo. Maduro dovrebbe affrontare la giustizia, non fare un giuramento illegittimo. La libertà deve prevalere. Il Venezuela sarà libero” ha dichiarato su X la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola.

“Le notizie che arrivano dal Venezuela rappresentano un altro inaccettabile atto della repressione del regime di Maduro, di cui non riconosciamo la proclamata vittoria elettorale. Intendiamo continuare a lavorare per una transizione democratica e pacifica. Le legittime aspirazioni di libertà e democrazia del popolo venezuelano devono finalmente trovare realizzazione” ha twittato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“L’Ue sostiene il popolo venezuelano nella sua difesa della democrazia. Le nuove sanzioni colpiscono le persone che minano la democrazia e i diritti umani. Continueremo a lavorare con tutti i venezuelani per una soluzione democratica della crisi” ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas a nome dei 27 Paesi dell’Unione Europea.

In una dichiarazione si legge che il Consiglio Ue ha deciso di prorogare le misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela per un altro anno, fino al 10 gennaio 2026.

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