Sono passati 10 mesi dal barbaro attacco di Hamas a Israele, provocando la morte di 1.200 persone e rapendone 250 (111 ostaggi sono ancora a Gaza e una quarantina sono morte). Da allora gli attacchi di Israele nella Striscia di Gaza sono stati incessanti, provocando la morte di 40 mila palestinesi e 90 mila feriti (dati del ministero della Salute di Gaza).
Le tensioni nella zona sono ulteriormente aumentate con l’uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, sostituito da Yahyaa Sinwar, definito la mente dietro l’attacco del 7 ottobre 2023, quello che ha dato il via alla guerra in Medioriente, e anche il ricercato numero uno da Israele. La risposta israeliana non si è fatta attendere: il ministro degli Esteri Israel Katz ha promesso di “eliminare rapidamente il leader politico di Hamas”.
L’evolversi della situazione del Medio Oriente dimostra che in questi dieci mesi ogni tentativo di mediazione e di cessate il fuoco è fallito.
La situazione umanitaria a Gaza
La Striscia di Gaza è un inferno. Il 90% della popolazione non ha più una casa. Le persone vivono in strada in condizioni disumane, in tende e rifugi di fortuna, esposti alle intemperie e alle alte temperature. Le malattie infettive si stanno diffondendo a causa delle scarsissime condizioni igieniche, il sovraffollamento e la mancanza di…