Habib Khan, il fondatore di Afghan Peace Watch, ha pubblicato una lettera disperata di sua nipote quindicenne Hamida Totakhil di Kabul, alla quale viene negato il diritto di andare a scuola dai talebani.
Sono passati oltre 1078 giorni da quando i talebani hanno vietato l’istruzione secondaria femminile in Afghanistan. Milioni di donne e ragazze sono impossibilitate a studiare, lavorare e viaggiare. L’Afghanistan oggi è l’unico paese al mondo che vieta alle ragazze di andare a scuola.
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La lettera
Non riesco a trovare le parole per descrivere il dolore che sto sopportando. Le speranze che ho avuto, i sentimenti profondi nel mio cuore, non so come esprimerli perché mi mancano sia le parole che la forza per farlo.
Ripenso alla mia vita, passata, presente e futura, l’albero delle mie speranze e dei miei desideri, che ho coltivato per anni nel giardino della mia vita, ora invece sto affrontando potenti tempeste e difficoltà incessanti.
Forze brutali e inflessibili stanno distruggendo questo albero un tempo bello e vibrante, lasciandolo appassito e secco. Hanno rubato il nostro sole, la nostra luce e il nostro futuro luminoso, trasformando quella che un tempo era una bella giornata in una notte terrificante, buia e spaventosa.
Siamo intrappolati in questa oscurità, senza via di fuga in vista. Siamo bloccati in un posto così buio che non sappiamo dove andare. Siamo persi, incerti del nostro percorso o di dove potremmo finire. Sembra che stiamo affrontando un futuro che è sia oscuro che sconosciuto.
Quindi, la mia unica speranza, il mio unico messaggio, come figlia afghana, come ragazza afghana, come sorella afghana, è di rivolgermi ai responsabili: per favore, lasciateci studiare.
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