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Autonomia differenziata, 34 sigle hanno depositato in Cassazione il quesito referendario di abrogazione totale della legge

Dopo circa una settimana dall’approvazione definitiva dell’autonomia differenziata, i rappresentanti di 34 sigle tra cui l’opposizione (tranne Azione), associazioni e sindacati,  hanno depositato in Corte di Cassazione il quesito referendario per abrogare totalmente la legge Calderoli sull‘autonomia differenziata.

“Oggi parte la raccolta firme per fermare questo mercimonio Salvini-Meloni, ossia l’Autonomia differenziata in cambio del premierato: non solo Meloni svende il Sud a Salvini, ma indebolisce il sistema produttivo ed economico, pensiamo all’energia, si frammentano le competenze, è anche un problema per le imprese e l’economia, e per questo chiediamo a Salvini e Meloni di fermarsi”. Così il deputato di Avs e portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, a margine della presentazione in Cassazione del quesito referendario per l’abolizione del ddl sull’autonomia differenziata.

“Sarà una grande battaglia di democrazia, di chi vuole unire il Paese e mettere al centro i diritti”- ha dichiarato il segretario della CGIL Maurizio Landini.

Cosa succede adesso?

Dopo il deposito in Cassazione, parte la raccolta delle 500 mila firme, che devono essere autenticate da un notaio o un giudice di pace.
Entro il 30 settembre le firme dovranno essere depositate in Cassazione, che farà il conteggio.
Se le firme saranno un numero sufficiente, la Cassazione trasmette alla Corte Costituzionale, che entro il 20 gennaio dovrà convocare la Camera di consiglio per decidere l’ammissibilità.