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A Gaza le forniture mediche sono in esaurimento

Dal 14 giugno sei camion  di Medici Senza Frontiere pieni di 37 tonnellate di rifornimenti soprattutto medici, attendono di entrare nella Striscia di Gaza. Sono bloccati insieme ad altri 1.200 camion che sono in attesa di entrare nella Striscia. La chiusura del valico di Rafah  e l’offensiva israeliana nel sud di Gaza all’inizio di maggio, insieme all’infinita burocrazia imposta dalle autorità israeliane, hanno congestionato drammaticamente il flusso di aiuti umanitari attraverso Kerem Shalom.

Questo ha determinato lunghe code di camion e a pericolosi ritardi nella consegna dell’assistenza umanitaria a Gaza. Inoltre, anche quando gli aiuti possono entrare nella Striscia, l’insicurezza spesso non permette alle organizzazioni umanitarie di farli arrivare dove sono disperatamente necessari. E’ la denuncia di Medici Senza Frontiere.

“Le nostre forniture mediche si stanno esaurendo a causa del limitato flusso di aiuti che le autorità israeliane fanno entrare a Gaza. Se non riusciamo a far entrare le forniture mediche a Gaza, potremmo essere costretti a interrompere le nostre attività mediche. E questo è impensabile, visti i disperati bisogni medici di migliaia di persone a Gaza” ha dichiarato Guillemette Thomas Coordinatrice medica di MSF in Palestina.

“Abbiamo pazienti con gravi ustioni, fratture aperte e non abbiamo nemmeno antidolorifici a sufficienza per alleviare le loro sofferenze. Negli ospedali Nasser e Al Aqsa, le équipe di MSF hanno dovuto ridurre il numero di medicazioni per i pazienti con gravi ustioni poiché mancano le garze sterili e potrebbero causare ferite più infette” ha aggiunto Thomas.

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