in Medio Oriente

Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sul cessate il fuoco a Gaza

Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi, lo hanno reso noto mercoledì gli Stati Uniti e il Qatar.

“Oggi, dopo molti mesi di intensa diplomazia da parte degli Stati Uniti, insieme a Egitto e Qatar, Israele e Hamas hanno raggiunto un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi. Questo accordo fermerà i combattimenti a Gaza, aumenterà l’assistenza umanitaria tanto necessaria ai civili palestinesi e riunirà gli ostaggi alle loro famiglie dopo oltre 15 mesi di prigionia” ha dichiarato il presidente uscente Joe Biden.

Il primo ministro del Qatar  Mohammed Al Thani, oltre a confermare l’accordo, ha annunciato che la tregua inizierà domenica. Anche gli ostaggi saranno rilasciati lo stesso giorno.

Ancora prima, alle 18:00 ora italiana ail presidente americano eletto Trump aveva annunciato sul suo social che c’era l’accordo.

Pare che vi sia stata una forte pressione da parte del presidente eletto, in particolare del suo inviato Steve Witkoff, su Netanyahu e Hamas, per il raggiungimento di un accordo.

Trump aveva ribadito con forza l’avvertimento che sarebbe stato meglio raggiungere un accordo sulla presa degli ostaggi a Gaza entro il suo insediamento il 20 gennaio, altrimenti “si sarebbe scatenato l’inferno”.

Giovedì sera il primo ministro israeliano Netanyahu ha annunciato la firma dell’accordo un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza.

L’accordo

L’ accordo è  in tre fasi, e inizierà con la liberazione di 33 israeliani della ‘lista umanitaria’, tra cui donne, bambini, anziani e civili feriti, in cambio di centinaia di donne e bambini palestinesi imprigionati da Israele.

Tra i 33 prigionieri ci sarebbero anche cinque soldatesse israeliane, ciascuna delle quali verrà rilasciata in cambio di 50 prigionieri palestinesi, tra cui 30 militanti che stanno scontando l’ergastolo.

Durante questa fase  le forze israeliane si dovranno ritirare dal corridoio Netzarim, che si trova a sud della città di Gaza, ma potranno continuare ad occupare il corridoio di Philadelphia, riducendo progressivamente la presenza militare.

I dettagli della seconda fase dovranno essere negoziati durante la prima. Il funzionario israeliano ha detto che “trattative dettagliate” sulla seconda fase inizieranno durante la prima. Ha detto che Israele manterrà alcuni “asset” durante le trattative, riferendosi a una presenza militare, e non lascerà la Striscia di Gaza finché tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa.

In una terza fase, i corpi degli ostaggi rimasti saranno in cambio di un piano di ricostruzione di Gaza della durata di tre-cinque anni, sotto la supervisione internazionale.

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