La vittoria elettorale di Donald Trump ha portato i Ceo delle big tech a riallinearsi su posizioni conservative del presidente eletto.
In passato i rapporti tra Trump e personalità come Sundar Pichai (Alphabet), Mark Zuckerberg (Meta), Tim Cook (Apple), Jeff Bezos (Amazon) e Satya Nadella (Microsoft) sono stati difficili.
Uno dei modi per avvicinarsi a Trump è donare soldi. Amazon, Meta, Sam Altman di OpenAI, Apple e Perplexity hanno dichiarato che doneranno 1 milione di dollari ciascuno per l’insediamento Trump. Musk, il capo di Tesla, SpaceX e X, ha speso più di un quarto di miliardo di dollari per aiutare Trump a eleggere a novembre.
Secondo la NBC News gli amministratori delegati di Tesla, Amazon e Meta saranno al giuramento di Trump, seduti insieme ai candidati repubblicani, al governo e ad altri funzionari eletti.
Un partner di Four Corners Public Affairs Nu Wexler ha affermato che i dirigenti di queste aziende hanno imparato un aspetto fondamentale soprattutto quando si ha a che fare con Trump: l’importanza di essere presenti quando si prende una decisione. E per entrare in quelle stanze occorre lasciare lauti assegni.
Il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, a dicembre ha incontrato Trump nel suo club di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida. Per lungo tempo i due non sono stati in buoni rapporti. Ma quando Trump ha vinto la corsa alla Casa Bianca, Bezos ha cercato di ricucire i rapporti, congratulandosi per la vittoria netta. Ancor prima era intervenuto bloccando l’endorsement del Washington Post a Kamala Harris, rompendo una lunga tradizione del giornale.
Il fondatore di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato l’eliminazione dei fact checkers, una mossa ampiamente interpretata come un tentativo di placare Trump, che ha ripetutamente accusato l’azienda di censura e di pregiudizi anti-conservatori.
Il sito di notizie Semafor ha rivelato che il CEO di Meta Mark Zuckerberg ha incontrato il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump a Mar-a-Lago.