Secondo l’agenzia di stampa Bloomberg il governo italiano starebbe discutendo con SpaceX, una delle aziende di Musk, di un possibile contratto di 5 anni che prevede la fornitura al governo di servizi di telecomunicazione sicuri. Si tratterebbe di un’operazione dal valore di 1,5 miliardi di euro.
Nello specifico l’accordo prevederebbe la fornitura di un sistema di crittografia per i servizi di telecomunicazione del governo italiano e per le forze armate italiane nell’area del Mediterraneo, come anche i sistemi satellitari per affrontare casi di emergenza come attacchi terroristici o disastri naturali.
Sempre secondo Bloomberg queste trattative avrebbero subito un’accelerazione dopo l’incontro del 4 gennaio, a Mar-a- Lago, tra Giorgia Meloni e il neo presidente americano Donald Trump.
Lunedì mattina Palazzo Chigi ha smentito l’accordo, anche se Bloomberg non ha mai parlato di accordo già firmato.
“La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink. Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati”, ha scritto l’ufficio stampa.
“La stessa Presidenza del Consiglio smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump”.
Dopo la smentita di Palazzo Chigi è arrivato un tweet di Musk: ” Pronti a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!”.
Le reazioni dell’opposizione
L’ipotesi di un accordo è stato accolto bene da uno degli alleati di Meloni, il ministro Salvini, che in un tweet ha detto che un potenziale accordo sarebbe un’opportunità e non una minaccia.
Di opinione differente è l’opposizione.
“La questione Musk è in realtà semplice. Se l’UE non ha la forza di costruire la sua costellazione per le comunicazioni, vuol dire che non ha più intenzione di esistere. Per contro, appaltare a Musk servizi così delicati, mentre sponsorizza l’estrema destra europea, diffonde fake news e entra nella politica interna degli Stati europei, non può essere un’opzione. Semplicemente non è una soluzione compatibile con la sicurezza nazionale” ha scritto il leader di Azione Carlo Calenda.
“Non pensi di cavarsela con qualche riga affidata alle agenzie di stampa e ai giornali amici. Giorgia Meloni e il suo governo vengano immediatamente a riferire in Parlamento sulle trattative con Musk. Se 1.5 miliardi di soldi degli italiani per portare i satelliti del miliardario americano nel nostro Paese è il prezzo che dobbiamo pagare per la sua amicizia noi non ci stiamo, l’Italia non si svende” ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein.
“I “patrioti” al Governo stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk alla modica cifra di 1,5 miliardi pubblici? Alla Presidente Meloni e a tutto il Governo chiediamo immediata trasparenza di fronte al Parlamento sulle insistenti indiscrezioni di stampa di queste ore. Si tratta di questioni della massima rilevanza: tutela delle nostre aziende, protezione dei dati personali, della privacy, della identità personale, cybersicurezza. E tante altre questioni che coinvolgono direttamente la qualità dei nostri processi democratici. Tutto questo può essere deciso sulla base di rapporti personali tra la nostra Premier e uno degli aspiranti “padroni del mondo”?” ha scritto su X il leader del M5S Giuseppe Conte.
Il progetto europeo che potrebbe fare concorrenza a Starlink di Musk
In questi anni Starlink ha offerto i suoi servizi ai privati e governi, anche per scopi militari. La Commissione europea vorrebbe farne a meno soprattutto per le comunicazioni governative e di sicurezza, visti anche i difficili rapporti con Elon Musk.
Lo scorso 16 dicembre la Commissione europea ha firmato il contratto di concessione per Iris 2 – l’infrastruttura per la resilienza, l’interconnettività e la sicurezza via satellite – con il consorzio SpaceRise per una durata di 12 anni. Nello specifico si tratta di una rete di 290 satelliti multiorbitali, che potrebbe rappresentare una risposta europea a Starlink che è di proprietà di SpaceX.
La tabella di marcia del progetto europeo prevede che i primi servizi siano operativi entro il 2030.
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