in Uncategorized

La Cpi chiede il mandato d’arresto per Netanyahu, Gallant e i leader di Hamas

Il Procuratore della Cpi Karim AA Khan KC, sulla base delle prove raccolte, ha chiesto il mandato di arresto per il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e i leader di Hamas Yahya Sinwar Mohammed Diab Ibrahim AL-MASRI, più comunemente noto come DEIF e Ismail Haniyeh. Per la Cpi sono responsabili penalmente dei seguenti crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi sul territorio di Israele e nello Stato di Palestina.

Le accuse verso Natanyahu

Le accuse verso il primo ministro israeliano Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant, riguardano l’uso della fame dei civili come mezzo di guerra, causando intenzionalmente grandi sofferenze,  carestie ed epidemie; l’attacco alla popolazione civile inerme, persecuzioni e altri atti disumani.

“Il mio ufficio sostiene che le prove che abbiamo raccolto, comprese interviste con sopravvissuti e testimoni oculari, video autenticati, foto e materiale audio, immagini satellitari e dichiarazioni del presunto gruppo colpevole, dimostrano che Israele ha intenzionalmente e sistematicamente privato la popolazione civile di Gaza di oggetti indispensabili alla sopravvivenza umana” ha dichiarato il procuratore.

“Gli effetti dell’uso della fame come metodo di guerra, insieme ad altri attacchi e punizioni collettive contro la popolazione civile di Gaza, sono acuti, visibili e ampiamente conosciuti, e sono stati confermati da numerosi testimoni intervistati dal mio Ufficio, compresi quelli locali e internazionali. medici. Tra questi figurano malnutrizione, disidratazione, profonda sofferenza e un numero crescente di morti tra la popolazione palestinese, tra cui neonati, altri bambini e donne.

La carestia è presente in alcune zone di Gaza ed è imminente in altre. Oggi il mio Ufficio cerca di incriminare due dei maggiori responsabili, NETANYAHU e GALLANT, sia come co-perpetratori che come superiori ai sensi degli articoli 25 e 28 dello Statuto di Roma.

Israele, come tutti gli Stati, ha il diritto di agire per difendere la propria popolazione. Tale diritto, tuttavia, non esonera Israele o qualsiasi Stato dall’obbligo di rispettare il diritto internazionale umanitario. Nonostante gli obiettivi militari che possono avere, i mezzi che Israele ha scelto per raggiungerli a Gaza – vale a dire causare intenzionalmente morte, fame, grandi sofferenze e gravi lesioni fisiche o alla salute della popolazione civile – sono criminali” ha aggiunto il procuratore.

Le accuse verso i leader di Hamas 

Per la Cpi SINWAR, DEIF e HANIYEH sono penalmente responsabili dell’uccisione di centinaia di civili israeliani negli attacchi perpetrati da Hamas (in particolare dalla sua ala militare, le Brigate al-Qassam) e da altri gruppi armati il ​​7 Ottobre 2023 e la presa di almeno 245 ostaggi.

La Cpi ritiene che ci siano ragionevoli motivi per ritenere che gli ostaggi prelevati da Israele siano stati tenuti in condizioni disumane e che alcuni siano stati soggetti a violenza sessuale, compreso lo stupro, mentre erano tenuti in cattività. Si è giunti a questa conclusione sulla base di cartelle cliniche, prove video e documentali contemporanee e interviste con vittime e sopravvissuti. La Cpi  continua inoltre a indagare sulle denunce di violenza sessuale commesse il 7 ottobre.

Inoltre, il procuratore ha ribadito l’appello per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi prelevati da Israele e per il loro ritorno alle loro famiglie.

La reazione degli Usa e Israele

“La richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di mandati di arresto contro i leader israeliani è vergognosa. E vorrei essere chiaro: qualunque cosa questo procuratore possa implicare, non esiste alcuna equivalenza – nessuna – tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza”: cosi il presidente Usa Joe Biden in una nota.

Per il primo ministro  israeliano Netanyahu la decisione della Cpi è diretta contro l’intero Stato d’Israele.

Scrivi un commento

Commento