Una delle questioni che Trump affronterà a gennaio con l’insediamento alla Casa Bianca è la guerra in Ucraina.
Nel giugno 2023 Trump affermò che avrebbe fermato l’invasione della Russia in Ucraina in “24ore”, anche se omise come avrebbe fatto.
Mercoledì il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha rilasciato le prime dichiarazioni sull’elezione di Donald Trump, affermando di non essere a conoscenza di alcuna chiamata da parte di Putin a Trump. “Non dimentichiamo che stiamo parlando di un paese ostile, che è direttamente e indirettamente coinvolto nella guerra contro il nostro stato”, ha detto Peskov ai giornalisti.
Sulla base della promessa elettorale di Trump di negoziare una fine immediata della guerra in Ucraina, Peskov ha affermato che Mosca attende di vedere se Trump agirà in base alle sue parole. “Nello Studio Ovale le dichiarazioni possono a volte assumere un tono diverso. Ecco perché diciamo che stiamo analizzando attentamente tutto, e trarremo le conclusioni in base alle azioni concrete”, ha spiegato il portavoce del Cremlino.
Allo stesso tempo, Peskov ha respinto la possibilità di porre fine al conflitto in Ucraina “da un giorno all’altro”, sottolineando il ruolo dell’America nell'”alimentare” la guerra e quindi la capacità di Washington “di cambiare la traiettoria di questa politica estera”. “Se ciò accadrà e in che modo, lo vedremo dopo gennaio”, ha affermato il portavoce di Putin.
Si è congratulato con Trump il presidente ucraino Zelensky, nel messaggio pubblicato sui social ha citato l’incontro di settembre, durante il quale hanno discusso i piani per contrastare l’invasione russa e una partnership strategica tra Stati Uniti e Ucraina.
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Immagine di repertorio
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