A Gaza le temperature torride si aggiungono alla miseria quotidiana che la gente è costretta a vivere. “Almeno due bambini sono morti a causa delle alte temperature” ha dichiarato il capo dell’UNRWA Philippe Lazzarini.
I rifiuti continuano ad accumularsi, l’acqua pulita continua a scarseggiare, con il rischio reale di diffusione di epidemie. A Rafah la spazzatura si accumula tra i rifugi improvvisati dove sopravvivono 1,5 milioni di sfollati. “Con le temperature che si aggirano intorno ai 40 gradi Celsius, i residenti di Rafah sono profondamente consapevoli che le condizioni diventeranno ancora più difficili una volta arrivata l’estate, con temperature destinate a raggiungere i “50 ℃ o 60 ℃”, ha dichiarato Radwan, che vive in una tenda con otto famiglie.
La maggior parte delle infrastrutture sanitarie, idriche e di alloggio sono state rase al suolo dalle operazioni militari israeliane. E’ l’ennesimo allarme lanciato dall’UNRWA, che sta cercando 1,21 miliardi di dollari per affrontare la crisi umanitaria senza precedenti nella Striscia di Gaza.
“Le cicatrici della guerra sono visibili su vasta scala a Gaza. Intanto in Cisgiordania aumenta la violenza. È fondamentale sostenere l’UNRWA nel fornire assistenza umanitaria salvavita e servizi di sviluppo nel campo della sanità e dell’istruzione. Gli ultimi mesi hanno dimostrato che non esiste un sostituto o un’alternativa all’UNRWA”, ha affermato il commissario generale dell’UNRWA Philippe Lazzarini.